Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti”
(Martin Luther King 1929 – 1968)
Da questa celebre frase di Martin Luther King prende spunto la mostra a cui state assistendo.
Armato di macchina fotografica voluto rendere indelebile su carta ciò che l’occhio e la mente umana non riescono più a vedere: l’agghiacciante solitudine in cui l’uomo moderno vive.
Da un ato l’uomo preso dalla frenetica vita quotidiana, fatta di lavoro e tecnologi che non si accorge di ciò che lo circonda. Dall’altro gli occhi pieni di dolore e sofferenza degli emarginati e dei deboli, che fissano impotenti l’indifferenza e l’insofferenza del nostro tempo. Così la macchina fotografica si rende “cronista ” imparziale di scene di vita quotidiane in due differenti città Roma e Innsbruck.
Voglio ringraziarela mia famiglia che mi ha sopportato con pazienza le innumerevoli soste fatte lungo le strade per permettermi per realizzare gli scatti.
Ringrazio Musica & Parole Bistrot per aver esposto le foto.
Per ultimo ringrazio la mia macchina fotografica per avermi fatto vedere ciò che ad occhio nudo non avrei mi visto